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Resto al Sud, i giovani della Campania chiedono risorse su turismo e cultura. Il Governo e la Regione ne prendano atto e condividano una governance strutturale per sostenere queste energie che altrimenti scappano

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RESTO AL SUD, DATI INVITALIA DIMOSTRANO CHIARA PROPENSIONE GIOVANI E NEET DELLA CAMPANIA E DEL CENTRO SUD,  VERSO PROGETTI TURISTICI DI OSPITALITA’ E CULTURA.   L’ABBAC E GUESTITALY : LA POLITICA LEGGA I  DATI E DETERMINI CON NOI ASSOCIAZIONI, NUOVI PERCORSI STRUTTURALI CHE FACCIANO DEL TURISMO E CULTURA, SEGMENTI ECONOMICI RILEVANTI E CONTINUATIVI PER ARGINARE FENOMENO DI FUGA DAL TERRITORIO.  I dati pubblicati da Invitalia per il programma Resto al Sud, confermano che è dalla Campania che emergono il maggior numero di domande presentate (13.424 pari al 50,79%). Il dato è ancora più sorprendente, se si analizza il settore in cui sono rivolti gli investimenti. Su 26.432 istanze presentate  per le regioni italiane coinvolge (CentroSud) nel primo semestre, circa il 52,86%  ( 13.971) è per il settore turistico/culturale che è il primo comparto produttivo, meno della metà per l’artigianato ( 19,37%).   Ed è sempre la Campania a far emergere primati anche per i progetti ammessi, circa 4.930, con investimenti complessivi pari a 357 milioni di euro. Il presidente nazionale Abbac Guestitaly Agostino Ingenito: “Occorre una governance del comparto turistico culturale che vada oltre il localismo e la stagionalità, servono azioni forti che sostengano il turismo e la cultura che deve ritornare ad essere affare di stato. Vanno destinate risorse Pnrr per determinare un nuovo sistema che eroghi fondi, sostenga la filiera e lavori alla qualificazione in base alle tendenze ed esigenze dei viaggiatori. Italia e Sud giocano una partita fondamentale per il turismo e la cultura, oltre la pandemia. Il settore dimostra capacità di reazione anche di fronte ai nefasti esiti della pandemia, ma occorrono dotarlo di robuste azione e supporto. I giovani del Sud sono un’eccezionale incubatore di energie per rivatilizzare centri minori, borghi, aree interne e centri storici. La politica non si giri dall’altra parte, facendo fuggire i nostri giovani e colga l’occasione per un rinascimento autentico e fattibile della nostra economia turistica e culturale. Basta ad iniziative tampone ed episodiche, si lavori invece a programmi strutturali e di visione. Auspichiamo l’indizione di un tavolo con il Governo, la conferenza Stato Regioni e i territori. Occorre fare sinergia per una sfida che possa accompagnare tutte le energie possibili”.

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