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Affitti brevi e portali online

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Twitter Renzi alimenta confusione e non chiarisce su regole e modello Sharing economy . Il Premier spieghi altrimenti lo inonderemo delle autorizzazioni e scie amministrative e derogheremo come chi applica far west nel turismo italiano

Non può bastare un cinguettio che appare confuso e pericoloso . Il Premier chiarisca su sharingeconomy e affitti turistici mediante Airbnb. Il rischio é totale deregulation, alimentando contraddizioni evidenti tra chi gestisce strutture ricettive in regola ed abusivi con serie ripercussioni su diritti consumatori, sicurezza e qualità dell’ ospitalità. É quanto dichiara Agostino Ingenito, presidente nazionale Aigo Confesercenti che per primo, lo scorso venerdì, aveva posto il problema a seguito di un emendamento proposto dal Pd in commissione Finanze e che aveva previsto l’applicazione di una cedolare secca del 21% pagata dal colosso internazionale online dei fitti brevi Airbnb. Il Governo deve chiarire- continua Agostino Ingenito – Le normative regionali impongono che per svolgere attività ricettiva extralberghiera non imprenditoriale come la conduzione di bed and breakfast e case vacanze non professionali sia obbligatorio presentare una scia amministrativa che accerti requisiti urbanistici degli immobili da destinare all’ospiitalitá turistica oltre all’obbligo del gestore di denunciare gli ospiti entro le 24 ore dell’arrivo e di pagare come sostituti di imposta le tasse di soggiorno. Inoltre il corrispettivo guadagnato é assoggettato ai fini Irpef, secondo le regole del Fisco che impongono l’integrazione nella propria dichiarazione dei redditi. Va anche aggiunto che le normative regionali e il fisco definiscono anche le soglie di ciò che può essere integrato come reddito diverso e ciò che invece determina il superamento delle soglie della saltuarietà e il conseguente obbligo a svolgere l’attività in maniera professionale, attenendosi all’apertura di una partita iva. Il cinguettio del Premier Renzi alimenta enormi perplessità rispetto ad un ordito obbligo normativo che impone invece regolarità urbanistica e autorizzazioni per l’accoglienza di ospiti nella propria abitazione di residenza o dimora o nelle cosiddette seconde case. Se Renzi non chiarisce, il rischio é la totale deregulation che i portali online alimentano consentendo a chiunque di ospitare turisti e viaggiatori senza doversi preoccupare di abitabilità, sicurezza nazionale e doveri fiscali imposti invece a chi opera secondo le normative. Un segnale allarmante che seguendo le tendenze di Sharing economy travolge il sistema attuale che con fatica avevamo costruito per garantire lo Stato e i consumatori – continua Ingenito – Se per Renzi non servono più regole e codici, consentendo a chiunque di fare ospitalità attenendosi alle sole recensioni online e pagando percentuali rilevanti a questi portali residenti in paradisi fiscali internazionali, ne prendiamo atto. Rinunceremo a qualsivoglia modalità organizzativa e di regole imposte e garantiremo anche noi la totale anarchia e far west che sta dilaniando l’attuale sistema di ospitalità turistica in Italia”.

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